“Con queste indicazioni contraddittorie su un tema così delicato, le scuole vengono di nuovo gettate in una situazione di caos e confusione che aumenta la già difficile gestione quotidiana dei contagi aggravata dallo scarso supporto dei dipartimenti di prevenzione delle Asl. Quanto è successo è di una gravità inaudita ed è sintomatico di come certe scelte fatte sulla Scuola siano frutto di improvvisazione anche ai massimi livelli politici. Come non leggere l’accaduto quale conseguenza della scelta sciagurata di non confermare le necessarie misure di sicurezza dello scorso anno, ancora valide ed attuali?”.
Lo scrive in una nota la Flc Cgil, in merito alla nuova circolare sui contagi scolastici. “A meno di 24 ore dalla diffusione di una nota congiunta dei ministeri dell’Istruzione e della Sanità che aggiornava le indicazioni per la gestione dei casi positivi in ambito scolastico, disponendo la didattica a distanza immediata per tutta la classe anche in presenza di un solo contagio, i due ministeri smentiscono loro stessi con una nuova nota. Così facendo – ricorda il sindacato – si ritorna di nuovo al programma di testing disposto il 3 novembre scorso, con la verifica immediata di positività solo per i cosiddetti ‘contatti stretti’ e il proseguimento delle lezioni in presenza per il resto della classe, mentre la quarantena e di conseguenza la dad scattano per tutta la classe solo in presenza di almeno tre contagi”. ”
La Scuola ha bisogno di un cambio di passo nelle scelte politiche e gestionali da operare già con la prossima Legge di Bilancio. Il governo, senza ulteriori indugi, adotti misure a tutela della salute e della sicurezza di milioni di studenti e lavoratori, a partire dalla riduzione del numero degli alunni per classe e per istituto e dalla conferma dell’organico covid anche per il personale Ata. Queste e molte altre ragioni sono alla base della piattaforma rivendicativa dello sciopero della Scuola e dei dirigenti scolastici indetto dalla FLC CGIL, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, per il prossimo 10 dicembre”, conclude la nota.