Pace, lavoro, giustizia sociale, democrazia. Queste le parole d’ordine della manifestazione nazionale indetta dalla CGIL per sabato 18 giugno, alle ore 10, in piazza del Popolo a Roma. L’iniziativa conclude un percorso di oltre 200 assemblee che si sono tenute su tutto il territorio nazionale e che hanno visto il coinvolgimento di lavoratori, pensionati, studenti e associazioni.
Sul palco di piazza del Popolo si alterneranno gli interventi di delegate e delegati di tutte le categorie. Previsto un monologo dello scrittore Stefano Massini sull’importanza della salute e sicurezza sul lavoro.
Chiuderà la manifestazione il segretario generale della CGIL Maurizio Landini che prenderà la parola alle ore 11.40 circa. Sul tema della pace, la CGIL chiede: “Il cessate il fuoco immediato e l’apertura di un negoziato, nel quale l’Europa deve svolgere una vera azione diplomatica”.
Per quanto riguarda il lavoro, la CGIL chiede: “di mettere fine alla precarietà dilagante, al finto lavoro autonomo, al lavoro povero e sommerso; investimenti in buona occupazione stabile; il rinnovo dei contratti collettivi nazionali e l’aumento dei salari; la legge per la rappresentanza e la validità dei contratti nazionali per tutte e tutti; un piano straordinario di assunzioni (donne, giovani e Mezzogiorno); un investimento per la salute e la sicurezza; il diritto alla formazione permanente”. Infine, per la giustizia sociale e la democrazia, la CGIL chiede: “sostegni strutturali per i redditi più bassi (200 euro di bonus non bastano); l’aumento del netto in busta paga e la diminuzione del carico fiscale per lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati; l’aumento del valore e della platea della quattordicesima per pensionate e pensionati; un contributo di solidarietà straordinario sulle grandi ricchezze; servizi pubblici efficienti e a disposizione del cittadino; un aumento dei finanziamenti per sanità, scuola, università e ricerca pubbliche; una legge sulla non autosufficienza; l’istituzione della pensione di garanzia per precari, lavoratori discontinui e il superamento della legge Fornero”.