“Pace, lavoro, giustizia sociale e democrazia”. È all’insegna di queste parole d’ordine la manifestazione della Cgil, a Piazza del Popolo a Roma, ultima tappa di un percorso di mobilitazione che ha visto nelle ultime settimane 200 assemblea su tutto il territorio nazionale. Una manifestazione che ha voluto essere un’assemblea aperta anche a studenti, pensionati, al mondo delle associazioni, insieme ai lavoratori dell’industria, dei trasporti, dell’edilizia, dell’agroalimentare, della scuola.
E così migliaia di magliette rosse, il colore della confederazione guidata da Maurizio Landini, hanno affollato la piazza e sfidato il caldo torrido. Al centro di questa giornata, dunque, le grandi emergenze del momento.
Sul palco si sono alternati gli interventi di delegate e delegati di tutte le categorie prima della chiusura del segretario generale Maurizio Landini. “Vi ringrazio di essere in piazza e di esserci nei luoghi di lavoro. La prima cosa che vorrei dire è che questa non è una manifestazione normale ma arriva dopo che abbiamo fatto più di 200 assemblee nei territori. In questa piazza ci sono delegati e delegate che mettono la faccia ogni giorno nei luoghi di lavoro, che permettono alla nostra organizzazione di esistere. Siete e siamo quelle persone che non pensano semplicemente a se stessi. La nostra azione non è finalizzata a difendere degli interessi particolari ma difendere la dignità di qualsiasi persona che per vivere ha bisogno di lavorare” ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in apertura alla manifestazione in piazza. Poi Landini ha continuato sulla questione della salute e della sicurezza un tema ‘fondamentale’ per la Cgil.
“Non solo perché non si può morire lavorando, ma perché se si continua a morire come si moriva 30, 40, 50 anni fa è perché nel nostro paese prevale ancora un’idea in cui la salute e la sicurezza sono un costo e non un elemento di risorsa – ha detto Landini -. Se voglio combattere questo fenomeno serve soprattutto un intervento prima che succedano gli incidenti visto che ora stanno aumentando, morti, infortuni gravi e malattie sul lavoro. Il tema fondamentale è la prevenzione e la formazione”. Il segretario ha attaccato l’attuale Governo: “Chi non sta facendo il suo mestiere è il governo che non ha una idea di politica industriale e di futuro. Si dice che c’è bassa produttività nel nostro paese e le imprese sono giustamente preoccupate, non è però chi lavora a non fare il suo dovere, l’intelligenza, la qualità, la creatività, il senso del dovere e la capacità di lavorare dei lavoratori e lavoratrici italiani non ce l’hanno altrove nel mondo”, ha rimarcato.
Per quanto riguarda la crisi economica e il problema dei salari basi per Landini “C’è un unico modo per risolvere il problema dei salari e aumentarli. Si tassino al 100 per cento gli extra-profitti. Servono provvedimenti, non promesse. La questione fiscale è una questione centrale. Una legge delega che non combatte l’evasione fiscale non è degna di questo nome. C’e’ un principio di fondo che si chiama progressivita’. Dobbiamo batterci perché vengano cambiate le leggi” sui salari e sulla precarietà.
”Nei prossimi giorni scriveremo alle forze politiche sulle proposte del nostro congresso e chiederemo anche di incontrarle e dirgli, concretamente, cosa devono fare perché per cambiare la precarietà bisogna cambiare anche quelle leggi folli, che sono state fatte in questi anni” ha detto il segretario generale della Cgil parlando dell’emergenza lavoro. ”Sia i governi che dicevano di essere di destra, che quelli di centro sinistra, e quelli che si chiamavano giallo-verdi, o rosso-verdi, o come si sono chiamati, non hanno ancora messo mano alla precarietà”, aggiunge il sindacalista. “Sulla legge di bilancio ci ritroveremo nelle piazze d’Italia per sostenere le nostre richieste e, se non ci ascoltano, a quel punto metteremo in campo tutto ciò che è necessario, fino alle mobilitazioni. Le forze politiche non devono far finta di niente, quando la maggioranza dei cittadini non va a votare e’ perche’ non si sente rappresentata da nessuna forza politica” ha detto il segretario dal palco di piazza del Popolo.
Il segretario nazionale della Cgil ha anche sottolineato una posizione che il sindacato ha espresso più volte sulla guerra in Ucraina: “Siamo contro qualsiasi guerra, da qualsiasi parte venga. La pace non si garantisce con più armi, ma con più diritti e più democrazia”.