Rimini. Meno contratti a termine, più occupazione stabile e salario minimo più alto: la vicepresidente della Spagna e ministra del Lavoro e dell’economia sociale, Yolanda Diaz, interviene al congresso della Cgil e parla della riforma del lavoro nel suo Paese. Un modello a cui tanti guardano in Italia, sia tra i sindacati sia tra le forze politiche di opposizione, a partire dal Pd di Elly Schlein e dal M5s di Giuseppe Conte.
La Spagna sperimenta anche la settimana lavorativa di 32 ore, a parità di salario. Un altro tema su cui si sta aprendo il dibattito nel nostro Paese, con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che proprio dal congresso nazionale rilancia la discussione sulla settimana di quattro giorni, che altrove sta dando “esiti positivi per i lavoratori e per le imprese”. Da palco Diaz sottolinea i risultati di una riforma del lavoro che “non ha precedenti”, che significa “lavoro dignitoso e occupazione stabile, contratti collettivi forti e un maggiore e migliore dialogo sociale”.
A sostegno i numeri: una riforma che “ci permette di avere un record di iscrizioni alla previdenza sociale, più lavoro dipendente che mai, 14 milioni di lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato; che ci ha permesso di ridurre di 7 punti il tasso di lavoro temporaneo, al 17,5%, vale a dire nei parametri europei”. E insieme alla riforma del lavoro “abbiamo alzato del 47% il salario minimo interprofessionale, fino a 1.080 euro al mese, l’aumento più alto degli ultimi anni tra i grandi Paesi dell’Ue”. Aumento che permette di “ridurre il divario di genere e combattere la povertà salariale” e, dunque, “migliora la vita di coloro che guadagnano meno, ma è utile anche all’economia nel suo complesso. Aumentare i salari, in definitiva, è rendere migliore il Paese”, sottolinea Diaz. Ora la prossima sfida è sulle piattaforrme digitali: la Spagna ha approvato la legge sui rider, “una norma all’avanguardia” nel garantire i diritti dei lavoratori che si occupano di consegne: la prima in Europa, sottolinea, che tutela la natura professionale del lavoro per le piattaforme e crea un nuovo diritto di informazione algoritmica. “Ora – assicura – vogliamo continuare a fare passi avanti verso un nuovo contratto per la società digitale”.
Sul palco, nella seconda giornata di congresso, anche i leader delle forze politiche di opposizione in un confronto avvincente con il segretario del sindacato, Maurizio Landini.
Elly Schlein, Giuseppe Conte, Carlo Calenda e Nicola Fratoianni hanno partecipato alla tavola rotonda moderata dalla giornalista Lucia Annunziata. È di quest’ultima l’idea di istituire un confronto permanente che prosegua anche dopo la kermesse sindacale e “vi propongo di chiamarlo il cooordinamento dell’anti-Papetee”.
Ma al di là del nome da dare a queste prove di intesa – il precedente del mai nato ‘campo largo’ induce alla cautela – esiste la disponibilità a parlarsi e a trovare punti di convergenza. Con qualche distinguo da parte di Calenda, che ammette la disponibilità a discutere su alcuni temi esclude che si possa governare insieme, perché su alcune questioni “la penso agli antipodi”. “Dovremmo provare a costruire insieme un’alternativa. Continuiamo questo confronto anche fuori, perché credo si possa fare un ragionamento di contenuto e di merito”, è stato l’appello della segretaria del Pd Schlein, secondo la quale “ci sono battaglie comuni che come opposizione possiamo portare avanti in Parlamento e nel Paese”, a partire da “sanità e scuola pubblica”. “Continuiamo il confronto perché vi dico solo una cosa io credo che noi possiamo insieme fare un ragionamento di contenuto, di merito. L’abbiamo dimostrato nella discussione di oggi. Facciamolo così. Però chiudiamoci in una stanza perché io preferisco che non ne usciamo fino a notte fonda”, ha detto Elly Schlein al congresso della Cgil.
“Credo che la vocazione di ogni forza che si definisca progressista sia quella di battere le forze conservatrici della destra. E quindi qualunque strumento di dialogo che vada in questa direzione è la premessa per raggiungere tale obiettivo”, è stata la risposta del leader M5S Conte, che però precisa: parlare di alleanza con il Pd vuol dire “anticipare una prospettiva assolutamente prematura: è il momento di dialogare, del confronto e dell’elaborazione per soluzioni concrete”.
“Le coalizioni e il perimetro delle alleanze non bastano, ma senza la partita non la cominci nemmeno. Anche basta suicidi come alle politiche, in Lombardia e nel Lazio”, ha detto il segretario di Sinistra italiana Fratoianni, lanciando “un patto con il Paese” da costruire “da domani insieme in Parlamento”. Il leader del terzo polo Calenda invece si è smarcato: “Potrei governare con le persone che sono qua? No, non condivido la linea di politica estera” e “per me servono 11 termovalorizzatori tra Centro e Sud Italia”, ha detto incassando alcuni fischi dalla platea.
Landini ha chiesto alle forze di opposizione: “Quale modello sociale si vuole affermare? Cosa si vuol fare e che rapporto si vuole avere coi sindacati?”. Poi il segretario della Cgil, ha individuato “un punto di fondo, la questione fiscale. Questo Paese sta in piedi con le tasse che pagano i lavoratori dipendenti e pensionati. Io mi sono rotto le scatole, non ci sto più a pagare le tasse anche per chi non le paga e potrebbe pagarle più di me”. Per questo “siamo qui – conclude – per proporre un progetto di paese con al centro lavoro, persona e un’altra idea di impresa”.
“Serve una legge sulla rappresentanza e i contratti devono avere validità generale, erga omnes. Dentro questo schema siamo disponibili a fissare anche una soglia di salario sotto la quale non si può andare” ha concluso il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, rimarcando la posizione del sindacato sul salario minimo, e ribadendo che in questo modo si combattono i contratti pirata e attraverso la contrattazione si garantisce non solo il salario ma anche tutti i diritti e le tutele previste dalla parte normativa.