Il 7 novembre 2023, nella sede della Camera del Lavoro di Salerno, si è tenuto il congresso territoriale di Proteo Fare Sapere Salerno.
In vista del congresso Regionale e Nazionale, l’assemblea dei delegati ha eletto i nuovi organismi direttivi ed ha riconfermato Veronica Natella alla presidenza dell’Associazione che dal 1987, in Italia, si occupa dei temi che riguardano il complesso mondo della conoscenza e promuove lo sviluppo professionale di tutto il personale che vi opera, secondo il principio del mutuo aiuto professionale.
Proteo, la cui attività non ha fini di lucro, promuove e organizza ricerche, corsi, seminari, convegni, master, formazione a distanza e corsi di preparazione ai concorsi per personale docente e dirigente e ATA della scuola, per il personale dell’università e degli enti di ricerca e per tutto il vasto mondo della conoscenza. Collabora attivamente con le università e partecipa a progetti finanziati dal Fondo Sociale Europeo.
La presidente Veronica Natella a due anni dalla sua prima elezione, in occasione del Congresso Territoriale, ha tenuto una breve relazione nella quale ha ricordato il percorso fatto dall’associazione territoriale e delineato le linee guida per il prossimo mandato.
Ecco il testo integrale dell’intervento:
* Compagne e compagni della Presidenza, delegati e invitati al Congresso, iscritti al corso di formazione per Dirigente Scolastico, mi emoziona oltremodo prendere la parola al vostro cospetto, a due anni di distanza dalla mia elezione a Presidente di Proteo Fare Sapere Salerno.
Mi sia consentito ringraziare
- Gianni Carlini, Ufficio di Presidenza Proteo Nazionale, per la competente solerzia con cui ha inaugurato i corsi di formazione attivati da Proteo Salerno in collaborazione con la FLC CGIL Salerno, non lesinando indicazioni e consigli sulle procedure burocratiche ed organizzative affidate sul versante comunicativo alle segretarie di Proteo Nazionale: Loredana Genua e Marina Stanco.
- Clara Lodomini, attualmente Segretaria CGIL Campania, già Segretaria generale FLC CGIL Salerno, nel cui ruolo – nel 2021 – ha partecipato alla prima Assemblea territoriale di Proteo Salerno, fornendo un contributo inestimabile in termini valoriali e di prospettiva
- Ottavio De Luca, Segretario Generale Flc CGIL Campania: ha sempre sostenuto le nostre iniziative a Salerno, riuscendo a creare un fruttuoso intreccio di intenti tra livello provinciale e regionale FLC, in collaborazione con le Associazioni Proteo di ciascuna provincia della Campania
- Antonio Apadula, Segretario Generale CGIL Salerno, con cui – data la prossimità degli spazi condivisi – le opportunità di confronto sono frequenti.
Grazie per la vostra significativa partecipazione.
- La presenza delle persone rimanda al concetto di relazione
Da Presidente uscente, ho il dovere della rendicontazione sociale di quanto realizzato nel biennio 2021-2023, ma vorrei adempierlo utilizzando una chiave di lettura specifica. In tutti i programmi dei corsi di formazione attivati per affrontare le prove concorsuali:
- Preparazione per l’accesso al TFA sostegno cicli VI, VII, VIII
- Preparazione al ruolo di Dirigente Scolastico
risalta il fil rouge dell’importanza della relazione nel contesto scolastico inteso come comunità.
Cito dai programmi, che abbiamo formulato d’intesa con l’Ufficio di Presidenza (costituito da Giulia Trucillo e Gianfranco Albano) e il Comitato tecnico-scientifico di Proteo Salerno:
- Profilo professionale e relazionale dell’insegnante di sostegno
- Sinergia tra scuola, famiglia e territorio per una progettazione didattica inclusiva
- Competenze del Dirigente Scolastico in ordine alla gestione efficace delle risorse umane
- L’importanza delle relazioni sindacali
- Gestione delle relazioni all’interno e all’esterno della comunità educante per la costruzione di un clima di benessere.
La sottolineatura del concetto di relazione non ha voluto rappresentare una vacua iterazione ridondante: la nostra finalità, condivisa anche dai formatori locali (il Dirigente Scolastico Corrado Limongi e la docente Olga Mosca presenti in sala, il Dirigente Scolastico Renzo Stio, che ci raggiungerà nella fase seminariale), è stata andare oltre la preparazione tecnico-specialistica, sino ad integrare le voci del Regolamento, per aprire con i corsisti una riflessione sul valore umano della relazione da costruire quotidianamente, all’interno e all’esterno della comunità scolastica.
B. Relazione significa anche condivisione e reciproca accoglienza
Grazie alla mediazione di Maria Teresa D’Alessio, Segretaria generale Flc CGIL Salerno, è stata realizzata con Ornella Fontanella, attuale Segretaria Generale Flc CGIL Caserta, già Presidente di Proteo Fare Sapere Caserta, l’attuazione sperimentale di una programmazione congiunta: Salerno ha virtualmente ospitato i corsisti di Caserta nel corso di preparazione al ruolo di Dirigente Scolastico, viceversa Caserta ha aperto le iscrizioni ai corsisti di Salerno per frequentare il corso di preparazione al ruolo di DSGA, tuttora in fase di svolgimento. Tengo a precisare che entrambi i percorsi inter-territoriali sono stati approvati da Proteo nazionale.
Ciò che ha reso, a mio giudizio, efficace la proposta formativa unificata è stata la condivisione del know-how e delle procedure organizzative: non siamo interessati, come provincia, a raggiungere nessun traguardo da soli, non ci consideriamo “in gara” in un’ipotetica corsa ad ostacoli; non intendiamo fregiarci di titoli di parvenza da ostentare in pubbliche cerimonie. Nel raccordo con il livello nazionale e con gli altri territori, con alcuni dei quali – come dicevo poc’anzi – abbiamo costruito un’alleanza formativa, abbiamo inteso dimostrare che la vera meta è il cammino comune, unitario. Desideriamo imparare dagli altri, in un costante confronto, certi che i nostri limiti possono essere superati guardando agli esempi altrui, senza infingimenti: il disegno nazionale, nelle sue caratterizzazioni singole, non richiede – a nostro avviso – modelli di perfezione, bensì pratiche di coerenza. Proprio per questo, abbiamo esplorato con assiduità e zelo il sito web di Proteo nazionale, in particolare la sezione “Notizie dai territori” perché riteniamo che la geografia fisica e l’autonomia amministrativa non debbano essere divisive e ostative, ma – al contrario – offrire un articolato pluralismo di idee e un variegato corollario di attività. Cito dal documento congressuale Un’altra scuola è possibile: partecipazione, territorio, società, che avete ricevuto in allegato alla convocazione e che nell’odierna seduta sarà sottoposto a votazione: “capacità di garantire basi scientifiche alle proprie attività formative, di tenere insieme, gramscianamente, teoria e prassi”.
Pari affinità elettiva è stata raggiunta nei rapporti tra FLC e Proteo Salerno, andando ben oltre l’atteggiamento di “rispetto dei ruoli” di cui si parla nel richiamato documento, che nuovamente cito: “Si afferma l’autonoma capacità di elaborazione e di iniziativa della nostra associazione, tenendo pur sempre saldi gli imprescindibili legami con il sindacato di categoria (FLC) e con quello confederale (CGIL), legami che si sono progressivamente e positivamente rafforzati nel reciproco rispetto dei ruoli”. Direi che a Salerno è stato incarnato il principio dello Statuto nazionale di Proteo, art. 2, secondo cui l’associazione “è ispirata ai valori fondativi della CGIL”:
lo testimoniano gli ospiti oggi intervenuti, dei livelli provinciale e regionale. Lo testimonia, ancor più, la visione del futuro e di quanto Proteo Salerno vorrebbe realizzare con maggiore efficacia attraverso iniziative dedicate: sostenere i valori e i principi della legalità; contrastare ogni forma di discriminazione.
La stretta collaborazione con i membri della Segreteria FLC CGIL Salerno, in particolare con Ada Senatore e Luca Del Giorno, ha suggellato e contraddistinto l’impegno nel trascorso biennio: la condivisione degli intenti e degli spazi ha inaugurato una fertile stagione, durante la quale il supporto, la dialettica interna e la divisione dei compiti hanno tracciato il solco di itinerari compartecipati. Nell’avvicendamento dei ruoli, da Clara Lodomini a Maria Teresa d’Alessio, è stata garantita la periodica continuità dei percorsi formativi destinati a RSU e TAS, con focus sulla contrattazione decentrata di Istituto. Sono stati forniti materiali digitali e cartacei, è stata approfondita la materia contrattuale, in costante divenire, con interventi di esperti del Centro Nazionale FLC CGIL (mi riferisco, in particolare ad Anna Maria Santoro e a Raffaele Miglietta). Le giornate di formazione sono state feconde occasioni di dibattito, reso ancor più vibrante con il ripristino degli incontri in presenza. Tuttavia, anche sul finire della fase pandemica, mascherine, esibizione di green-pass e cenni del capo sostitutivi della gestualità dei saluti, non ci hanno impedito di articolare appassionate discussioni, quasi ri-assaporando il gusto della parola che proclama diritti e inonda gli spazi di luce democratica.
C. Una relazione autentica si basa sul riconoscimento dell’altro
Conservo con cura i messaggi di alcuni di voi oggi presenti in sala, con cui mi avete comunicato, in riferimento alla prospettiva di un impegno più attivo, di voler fare “un passo indietro”, non per deresponsabilizzarsi o per apatia, bensì per avallare e promuovere altri nominativi. Vi ringrazio per l’esempio morale di questo gesto di umiltà. Mi sia consentito rivelare che nella mia esperienza, soprattutto sindacale, ho imparato più che dalla solennità delle proclamazioni degli eletti, dai “passi indietro”, intrapresi da alcuni dirigenti in momenti cruciali, nei quali ogni legittima aspirazione personale è stata posposta, con dignità e fermezza, a scelte alternative compiute dall’organizzazione.
Nella Prefazione all’edizione italiana dell’opera “Intelligenza emotiva”, autentico spartiacque nella ricerca psicologica di portata mondiale, Daniel Goleman osserva con acume: “La tendenza generale della società è verso un’autonomia sempre maggiore dell’individuo, che a sua volta porta a una minore disponibilità alla solidarietà e a una maggiore competitività (a volte può divenire brutale, come si comincia a constatare negli ambienti universitari e in quelli di lavoro). Questa lenta disintegrazione della comunità, insieme a uno spietato atteggiamento di autoaffermazione, fanno la loro comparsa in un momento in cui le pressioni economiche e sociali richiederebbero piuttosto un aumento della cooperazione e dell’attenzione verso gli altri”. Siamo sul finire degli anni Novanta, eppure tale richiamo è profondamente attuale. Se l’autore invita a coltivare e praticare, fin dalla tenera età, l’alfabetizzazione emotiva, potremmo chiederci, oggi: cosa ho fatto per i minori in crisi nel post-pandemia? Come ho sostenuto i genitori nell’affrontare, insieme agli esperti, gli attacchi di panico, sempre più frequenti, dei propri figli e le derive depressive, e la marcata tendenza all’auto-isolamento? Ci troviamo di fronte a nuove povertà educative, a fragilità più o meno latenti che feriscono trasversalmente ogni ceto sociale e rispetto alle quali non possiamo sentirci inadeguati. Affinché possa essere realizzato “il pieno sviluppo della persona umana”, in ossequio all’art. 3, comma 2, della Costituzione italiana, le risposte di Proteo nazionale con Proteo Salerno devono essere, in tale direzione, più incisive: immagino cicli di letture su temi etico-sociali; penso ad incontri destinati agli educatori, ai genitori, con interventi di esperti pedagogisti e psicologi, nella consapevolezza che il giovane studente di oggi sarà incardinato nel tessuto lavorativo e civico dell’incipiente domani.
Nella convocazione all’odierno Congresso, avrete notato la distinzione tra una prima e una seconda sessione: idealmente, i due momenti sono congiunti e guardano al futuro. Se, da un lato, la procedura richiede la conclusione formale degli adempimenti congressuali, dall’altro il dibattito sul libro “Scholé” del DS Renzo Stio rappresenta l’aurora del mandato di Proteo: aprirsi al territorio, favorire occasioni di confronto culturale, promuovere azioni di apprendimento permanente, intercettare i bisogni formativi, maturare ed esplicitare visioni, fare da cerniera con le molteplici esigenze locali, dai centri alle periferie.
Di qui, l’invito a collaborare rivolto a tutti voi: esprimete talenti e vocazioni, avvicinatevi con disegni propositivi; il nostro sguardo è miope senza il vostro contributo creativo.
D. Relazione come missione diplomatica
La parte conclusiva del documento congressuale in cui si legge: “Mettere in primo piano la cultura ecologica e quella della pace” fa da controcanto all’art. 2 comma 2 dello Statuto della CGIL “Considerare la pace tra i popoli bene supremo dell’umanità”. Se il contesto internazionale sembra ulteriormente minare la già depauperata fiducia nella funzione degli interventi diplomatici, in Europa come in Medio-Oriente, non possiamo consegnare alle giovani generazioni macigni di paure che intorpidiscono slanci di speranza e progettualità innovative. La diplomazia, ad ogni livello, può uscire dal palazzo per respirare la polvere della strada. La Strategia di Medio Termine 2022-2029 prevede tra gli obiettivi per l’UNESCO: “contribuire ad una pace durevole”.
Dobbiamo ripensare i modelli di convivenza civile e i rapporti tra gli Stati, consci che ogni misura geo-politica non può incunearsi in scenari teorici, disconnessi dalle ferite della realtà. La storica stretta di mano tra Rabin e Arafat non può essere considerata una foto sbiadita degli anni Novanta: deve essere l’emblema di un traguardo raggiungibile.
Se un’altra scuola è possibile, come titola il documento, anche un altro mondo è possibile.
* Veronica Natella Presidente Proteo Fare Sapere Salerno