Napoli. Intitolata a Federico Zvab, uno dei protagonisti della Resistenza antifascista a Napoli, la sezione Anpi della Cgil partenopea. “Federico Zvab – ha ricordato il presidente provinciale dell’Anpi, Ciro Raia, nel corso dell’incontro promosso della sede della Camera del lavoro in occasione di ‘Cgil Aperta’ – era un triestino esule, che ha organizzato scioperi in Belgio, ha combattuto nelle Quattro Giornate di Napoli, nella guerra in Spagna ed è stato un compagno della Cgil. La Camera del lavoro ha la prima sezione, per numero di iscritti, dell’Anpi di Napoli. Ci è sembrato giusto intitolare la struttura proprio a Zvab”.
“Purtroppo – ha aggiunto Raia – nel nostro territorio non c’è l’abitudine al ricordo e si perde traccia della memoria e spesso non consegnamo niente ai giovani. Se mettiamo nomi giusti alle strade e alle sedi, se mettiamo lapidi, spieghiamo così anche la storia del ‘900. Oggi viviamo un momento difficile in cui non c’è connessione tra cultura e pensiero. Probabilmente è colpa della politica. Le associazioni come la nostra, i sindacati, i partiti che si stanno ricostruendo hanno il dovere di pensare ad una grande alleanza perché ci possa essere un riconoscimento dei fatti e dei personaggi che hanno fatto la storia d’Italia. Per noi dell’Anpi, la memoria significa crescere nel presente, assumersi responsabilità per oggi e progettare il domani”.
Al confronto su “Zvab, l’antifascismo e le Quattro Giornate di Napoli” sono intervenuti Raffaele Paudice, segretario Cgil Napoli e Campania, Chiara Marciani, assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Nino Cavaliere, Spi Cgil Napoli, Guido D’Agostino, presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza e Natalia Marino, direttrice di Patria Indipendente, giornale dell’Anpi Nazionale. “Intendiamo ribadire – ha affermato Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania – che l’antifascismo è un valore assoluto dal quale nasce la nostra democrazia. In quei giorni difficili del 1943, Napoli, città medaglia d’oro della Resistenza, si ribellò contro la violenza e i soprusi prodotti dall’occupazione nazista. Siamo preoccupati, perché in questi giorni, a fronte di una mancanza di risposte ai bisogni insoddisfatti, si fanno passare slogan come ‘Prima gli italiani’.
La gente ha perso la fiducia nei confronti dei partiti e delle istituzioni, ma c’è una parte politica che pensa di dare risposte utilizzando i soliti luoghi comuni: ‘i migranti sono un pericolo per il Paese, le diseguaglianze riguardano solo alcune parti del Paese come il Sud, il reddito di cittadinanza è uno strumento clientelare’. E non si pensa al dramma della povertà e a programmare riforme che abbiano alla base il riconoscimento di bisogni essenziali e dei diritti”. “Il Paese – secondo Ricci – necessita di risposte strutturali di carattere economico e sociale. Con questa iniziativa, vogliamo anche fare in modo che l’antifascismo sia un valore di carattere culturale e che diventi materia quotidiana per le giovani generazioni. L’Anpi lo ribadisce spesso: si è partigiani sempre, contro i populismi e a difesa della democrazia”.