A noi resta il ricordo di un compagno che ha dedicato una parte importante della propria vita a servizio della FLC e della CGIL.
Un lavoro svolto con passione e competenza, caratteristiche rimaste immutate nel corso della sua lunga esperienza nella nostra organizzazione.
25 anni di impegno in una categoria che ha contribuito fortemente a radicare sul territorio, divenendo punto di riferimento essenziale di tantissimi insegnanti, amministrativi e ricercatori ai quali, con la disponibilità che lo ha caratterizzato, ha sempre garantito risposte puntuali ed esaurienti, assicurando credibilità ed autorevolezza alla FLC di Salerno.
Di questi anni abbiamo il ricordo delle sue discussioni appassionate e della determinazione con cui rivendicava la correttezza delle sue interpretazioni normative, in verità mai smentite. Erano discussioni accese condotte con una veemenza a volte al limite della tensione immediatamente stemperata, però, da una delle sue battute fulminee, dalla sua intelligente ironia e autoironia che hanno rappresentato il suo punto di maggiore forza.
Un ”approccio filosofico” alla vita che gli ha consentito di affrontare le difficoltà con quella “insostenibile leggerezza dell’essere” che, secondo Milan Kundera, è l’epistema di un fondamento eterno al vivere; quel fondamento che gli ha consentito di dedicarsi senza riserve all’impegno sindacale anche in condizioni fisiche proibitive.
Un impegno che ha attraversato le grandi trasformazioni del mondo della conoscenza e che lo ha collocato sempre in prima linea contro quei provvedimenti che, dopo la grande stagione delle sperimentazioni, delle innovazioni e dell’autonomia, hanno tentato di piegare la scuola alle logiche aziendaliste ed autoritarie privandola di risorse umane e finanziarie. Un forte impegno politico che non ha mai consentito di trascurare la necessaria concretezza del nostro lavoro sindacale.
Angelo è stato fra i primi ad accorgersi, proprio grazie al suo costante e privilegiato rapporto con il mondo della precarietà, che l’esigenza della tutela sindacale si trasformava, cambiava connotati. E ha sollecitato ciascuno di noi ad avere attenzione alle politiche della tutela individuale tanto quanto a quelle della tutela collettiva.
Sostenuto da questa convinzione, ha impiegato il suo tempo migliore per garantire a ciascun lavoratore dei nostri comparti la rivendicazione e la difesa dei propri diritti, mai disgiunta da un senso altrettanto fermo ed alto del dovere professionale.
Un senso alto del dovere che ha avuto per sé e che ha preteso da tutti i compagni con cui ha condiviso la propria esperienza in questa organizzazione.
Compagni che hanno imparato ad apprezzare la schiettezza della sua comunicazione e la lealtà nelle sue relazioni. Compagni con i quali, tra sinergie e contrasti sempre costruttivi, è riuscito a svolgere egregiamente il proprio lavoro.
La Segreteria Flc Cgil Salerno